«L'ancella» di Marguerite Burnat-Provins
Articolo - «L'ancella» di Marguerite Burnat-Provins
Benché scritto al Cavrescio, «un’isola verde e lunga, a forma di lacrima» vicina alle sponde del Lago di Poschiavo, dove Marguerite Burnat-Provins (1872-1952) soggiorna tra il maggio e il novembre del 1909 (il suo compagno e futuro marito lavora come ingegnere alla costruzione della Ferrovia del Bernina), La Servante non ha finora mai avuto una traduzione italiana. L’originale fu pubblicato in francese nei primi mesi del 1914, poco prima che l’infuriare della Grande Guerra cambiasse il volto dell’Europa e la personalità stessa della scrittrice e pittrice originaria di Arras, storico capoluogo dell’Artois.
Non solo questo libro, ma anche le molte sue altre opere letterarie nonché la sua ampia produzione pittorica, sono d’altro canto stati per lungo tempo dimenticati in Francia, nel paese in cui Marguerite nacque, si formò e trascorse poi gran parte dell’età matura, finendo i suoi giorni in un lungo ritiro a Grasse in Costa Azzurra. È così accaduto che la lenta riscoperta della sua opera si sia verificata nella Svizzera romanda, dove Marguerite aveva vissuto per alcuni anni a Vevey dopo il matrimonio con un architetto vodese conosciuto durante gli studi a Parigi e dove aveva poi frequentato il circolo artistico di Ernst Biéler a Savièse, nel Canton Vallese. Il soggiorno in Valposchiavo e in Engadina fu l’ultima tappa della sua vita in terra elvetica, dove nel 1905 grazie a una sua iniziativa fu fondato il movimento di protezione del paesaggio ancor oggi esistente sotto il nome di Schweizer Heimatschutz – Patrimonio svizzero.
Con l’intento di far riscoprire un piccolo gioiello a lungo dimenticato, la «Collana letteraria Pro Grigioni Italiano» ha voluto dare al pubblico la possibilità di leggere La Servante – L’ancella in traduzione italiana, curata da Walter Rosselli, e parallelamente di ridare alle stampe anche il testo francese insieme all’apparato di illustrazioni preparato dalla stessa autrice per l’edizione originale. Il libro, composto di cinquanta brevi capitoli scritti in prosa poetica, stile prediletto dell’autrice, racconta – quasi come in una confidenza autobiografica – il trascorrere delle giornate di Marguerite nella casa del Cavrescio, in attesa del ritorno del suo amato, evocando ricordi personali e riflessioni legate a “cose umili” – animali, alberi, fiori, il passare del giorno e delle stagioni, oggetti e azioni della vita quotidiana, le montagne che circondano la casa isolata nella campagna – accogliendo questi elementi in una visione ostile alla frenesia delle grandi città. La poesia «amica» di Burnat-Provins «è una contadina di qui» e nella natura, vera consolazione per l’animo turbato dell’autrice, «nulla è minuscolo e l’invisibile è ancor più sublime».
Della nuova pubblicazione della «Collana letteraria Pgi» parleranno sabato 14 settembre, alle ore 16:00, presso il Museo d’arte Casa Console a Poschiavo la prof.ssa Tatiana Crivelli, docente dell’Università di Zurigo e presidente della commissione editoriale, e Paolo G. Fontana, curatore del volume con il contributo di Jacques de Salis. La presentazione sarà accompagnata da letture ad alta voce di alcuni brani tratti dal libro, grazie all’interpretazione della scrittrice e attrice Begoña Feijoó Fariña, e dall’esposizione di una scelta di scatti ispirati al libro della fotografa Tina Pirovino. Seguirà un rinfresco offerto.
Immagine di copertina evento: Marguerite Burnat-Provins con il costume tradizionale di Savièse, 1905. © Archives de la Collection de l’Art Brut, Lausanne
Luogo
Poschiavo, Casa Console
Data
Sabato 14 settembre 2024, ore 16.00