Rafforzare la coesione sociale in Svizzera… partendo dall’italiano | Pro Grigioni Italiano

Rafforzare la coesione sociale in Svizzera… partendo dall’italiano

Articolo - Rafforzare la coesione sociale in Svizzera… partendo dall’italiano

Nel messaggio per la promozione della cultura 2016-2019 che è stato posto in consultazione dal Consiglio federale sono contenute diverse positive novità per la difesa e la promozione dell'italiano in Svizzera. Il Consiglio federale vuole investire ogni anno 1,25 mio in più a questo scopo.
A pochi giorni dal propizio annuncio dell’approvazione da parte del Consiglio federale della mozione dell’on. Silva Semadeni per la promozione delle scuole bilingui al fine di rafforzare le lingue nazionali al di fuori dei territori in cui sono tradizionalmente parlate, la Pgi può nuovamente rallegrarsi per altre significative novità riguardanti la difesa e la promozione dell’italiano provenienti da Berna.
Nell’ultima settimana di maggio, infatti, lo stesso Consiglio federale ha aperto la procedura di consultazione sul messaggio relativo alla promozione della cultura negli anni 2016-2019, includendo in quest’ultimo diverse e positive nuove che confermano la lungimiranza con cui la Pgi ha guardato alle questioni di politica linguistica negli ultimi anni.

Il punto saliente sul piano dei principi riguarda la «coesione sociale», ovvero il riconoscimento che l’identità plurale della Svizzera sotto il profilo linguistico e culturale può essere efficacemente difesa e rafforzata soltanto favorendo il dialogo e la comprensione tra le comunità linguistico-culturali e, specificamente, nei confronti di quella minoranza – peraltro in buona parte non «localizzata» e, dunque, «sparsa» sull’intero territorio nazionale – rappresentata dagli italofoni.


Sul piano concreto tale riconoscimento prende corpo soprattutto con l’introduzione di mezzi finanziari supplementari – nell’ordine di 800'000 franchi – volti a promuovere l’italiano al di fuori della Svizzera italiana, non da ultimo tramite l’estensione della formazione bilingue, nonché – nell’ordine di ulteriori 450'000 franchi – destinati a intensificare gli scambi in ambito scolastico tra la Svizzera di lingua italiana e la Svizzera francofona e tedescofona, includendovi anche i docenti e il settore della formazione professionale.


Oltre alla messa a disposizione dei suddetti mezzi finanziari, nel messaggio sulla promozione della cultura il Consiglio federale ha fatto propria e messo per iscritto la posizione più volte riconfermata dal consigliere Alain Berset negli ultimi mesi a riguardo dell’insegnamento delle lingue nazionali nella scuola dell’obbligo: se entro il 2015 i cantoni tedescofoni non dovessero riuscire a trovare una soluzione conforme ai principi fissati nel concordato HarmoS riguardo all’insegnamento delle lingue nazionali (una seconda lingua nazionale obbligatoria a partire dalla scuola primaria; una terza lingua nazionale facoltativa a partire dalla scuola secondaria), la Confederazione potrebbe intervenire direttamente per risolvere la situazione, facendo ricorso alle proprie competenze di sussidiarietà.